Il suggestivo borgo di Tavoleto è situato sulla cima di una erta collina all'interno della media valle del Foglia tra Marche e Romagna in provincia di Pesaro-Urbino. Questo comune organizza diverse manifestazioni con stand gastronomici e musica dal vivo, come la sagra della Polenta alla carbonara, occasioni uniche per vivere le tradizioni del territorio.
Il castello di Tavoleto, perfettamente visibile da qualunque strada si arrivi, rende da subito inconfondibile l'orizzonte regalando atmosfere e suggestioni magiche. Il suo profilo si staglia nitido nel cielo e padroneggia le vallate incontaminate del Montefeltro. Sorge nel centro del paese ma, perfettamente integrato nell' equilibrio della natura circostante, diventa il luogo incantato dove l'armonia regna sovrana, una dimensione ideale per ispirazioni ed emozioni capaci di metterci in contatto con il nostro sé più profondo. La storia del castello Costruito per volontà della famiglia di Sigismondo Malatesta nel 1300, fu conteso per decenni dalla famiglia dei Malatesta e dei Montefeltro, poi conquistato dai Montefeltro nel 1458. La costruzione del Castello avvenne ad opera della famiglia di Sigismondo Malatesta nei primi anni del 1300 e fu conteso tra la famiglia dei Malatesta e dei Montefeltro nelle lotte per l'acquisizione del territorio. Fu così perso e riconquistato 5 volte, finché Federico da Montefeltro conquistò nel 1458 definitivamente Tavoleto. Federico ordinò l'abbattimento del castello per poi ricostruirlo sotto l'opera dell'architetto Francesco di Giorgio Martini che lo terminò prima del 1474. Nel 1631 diventa di dominio diretto del Papato, ma nel 1885 venne donato all'Avv. Petrangolini contestualmente all'assegnazione del titolo di Conte e l'assoggettamento dei territori circostanti. Ad oggi, il castello, di proprietà privata, è stato riportato, quanto di più possibile, alle origini, riconsegnando alla luce le antiche mura. La bellezza incontrastata del luogo è ideale per ispirare album fotografici, riprese di un film, mostre, installazioni, una esclusiva rassegna di musica e poesia ed eventi.
DELLA 1' SETTIMANA DI DICEMBRE tra arte, letteratura, musica, politiche giovanili ed ambientali. Il progetto nasce con lo scopo di coniugare arte, letteratura e ,musica in un unico contenitore di sette giorni, nel quale, per celebrare nel 2024 Pesaro Capitale della Cultura, si arricchirà di una molteplicità di eventi con un format ormai collaudato capace di collegare tutte le sfumature della cultura a convegni dedicati a tematiche fortemente sentite.
L'evento, così come in origine aveva lo scopo di consolidare i rapporti comunitari al fine di affrontare insieme la stagione più difficile, ovvero quella dell'inverno, a tutt'oggi onora il mandato tradizionale organizzando interventi a carattere culturale in sinergia ai temi di forte attualità maggiormente sentiti dalla sensibilità dei cittadini. Infatti, insieme a momenti di musica, arte figurativa e letteraria svilupperemo temi, risultanti dal coinvolgimento dei giovani nella vita attiva dell'Amministrazione, e delle associazioni del paese, attraverso l'esposizione di proposte nate sui tavoli di discussione organizzati con gli stessi. L'Antica Fiera porta quindi con sé un " messaggio forte" di speranza, affinché le arti così come la socialità e l'attivismo delle nuove generazioni, possano essere il mezzo per fronteggiare le avversità dell'inverno e fare luce sulla forza intrinseca della comunità e della propria tradizione. Progetti culturali dell'evento: - Mostra d'arte permanente - Oggetti d'arte - Musica - Teatro - Presentazione Libri - Conferenze/convegni
Negli annali della biblioteca di Urbino, viene riportato il seguente passo: In quel di Tauleto per ristorarsi alle fatiche dello lavoro nei campi, allo incominciare dello autunno, ve tenuta una festa che ricorda li fatti cruenti ma che da grande gioia a tutto lo contado, sono soliti a duellare le contrade non con lo ferro ma nellarte dello acchiappare polli, galline e ova lanciate; ...e poi finir collo bere a volontà. Il Palio della gallina nasce dalla tradizione orale e dai ricordi tramandati dai nonni ai nipoti. A seguito dei sanguinosi fatti accaduti alla fine di marzo del 1797, in cui Tavoleto fu incendiato dai Francesi e razziato di tutti i suoi beni, i paesani superstiti, al loro ritorno in paese, per sfamarsi furono costretti a raccogliere le poche cose rimaste intatte e recuperare gli animali che, impauriti dai colpi di bombarda e dal terribile incendio della rocca, si erano sparpagliati per le campagne. I francesi, come bottino di guerra, si erano accaparrati gli animali più grandi lasciando solo galline, polli e conigli: la necessità iniziale di catturare i pochi animali rimasti, ben presto e con il coinvolgimento anche dei bambini, divenne motivo di ilarità e divertimento. Per procurarsi infatti un pasto o garantire la produzione di uova, nel paese tutti correvano freneticamente da una parte allaltra dando poi così origine a quella che, negli anni a seguire alla fine dellestate e dopo la fatica della raccolta delle messi, sarebbe diventata una sagra della tradizione popolare. Fu così che nacque il Palio della Gallina. Ogni settembre, in occasione del Palio della Gallina, le associazioni di promozione del territorio organizzano la sagra della Polenta Carbonara da gustare accompagnata da un buon bicchiere di vino rosso locale.