A pochi chilometri da Rimini e San Marino, si trova Coriano, città del famoso pilota Marco Simoncelli. Cultura e storia caratterizzano questa località e i resti dei 7 castelli medioevali ne sono la testimonianza. Circondato dalla campagna, questo comune è la meta ideale per le passeggiate a piedi, a cavallo o in mountain bike.
Già dall'XI-XII secolo, il Castello di Coriano risulta essere una delle più importanti fra le numerose fortificazioni di un'area del riminese dalle precarie condizioni di sicurezza e di denso popolamento. Nel 1209 Coriano passò dai Carpegna alla Chiesa ravennate e la struttura risultava già particolarmente antica. Nel 1356 il Castrum Coriliani fu ceduto dall'allora proprietario, la Curia di Ravenna, alla famiglia dei Malatesta, signori di Rimini. La prima cinta muraria fu realizzata nel corso del XIV secolo, insieme ad ulteriori elementi architettonici di difesa, ma gradualmente comparirono anche edifici pubblici: nel 1421 venne edificata una casa del comune, poi dotata di capitano, notaio ed assemblee pubbliche. La costruzione dell'attuale Rocca si colloca alla metà del XV secolo . La Rocca non fu concepita come residenza, bensì come struttura militare, in cui sostarono condottieri come Giovanni da Tolentino (1442), Bartolomeo Colleoni (1444) e Braccio da Montone (1446). Federico di Montefeltro nel 1461 occupò la fortificazione ma già nel 1463 Sigismondo Malatesta riusci a tornarne in possesso. Dal 1469 Roberto Malatesta ed il figlio Pandolfo IV rinnovarono la struttura. Roberto, in particolare, ampliò il perimetro delle mura e le dotò di nuovi bastioni. Fra il 1504 e il 1509 il castello è posseduto dai Veneziani e il Provveditore Malipiero nella sua relazione sullo stato di Rimini del 1504 lo descrive come: castello lontano da Arimino miglia 8, circondato da muro con scarpa alta passa 7, el corredore alto piè volgi passa 194. In dicto castello abita famiglie 3. Ha una porta. Nel 1512 si segnala il saccheggio delle campagne circostanti da parte delle truppe spagnole, che bruciarono anche la porta del castello. Nel 1528 papa Clemente VIII concesse il Castello ai Sassatelli di Imola, che vi mantennero il loro controllo sino al 1579-80, dopo di che esso tornò alla Camera Apostolica, poi, dal 1605, al Comune di Rimini. La struttura oggi visibile risulta aver superato, nella sua lunga storia, diverse contingenze sfavorevoli: un terremoto nel 1672, un incendio nel 1882 e lo sfondamento della Linea Gotica nel settembre 1944, che lasciò illeso solo il 2% del patrimonio edilizio privato corianese. Negli anni 1999-2000 il castello è stato oggetto di importanti lavori di restauro e risanamento sotto il patrocinio della Soprintendenza e delle Belle Arti. Lo stemma in pietra della famiglia Sassatelli che abitò il castello tra il 1528 e il 1580, è incastonato sopra la porta di accesso del castello ed è lo stemma tuttora del Comune di Coriano: Tre monti d'argento accostati in campo azzurro: quel di mezzo più alto cimato di cuore d'argento; due laterali sormontati da giglio d'oro; il tutto entro una corona a tre fioroni e due punte, come risulta attualmente nel gonfalone comunale.
La Cantinetta della Corte, dispone dei migliori vini del territorio con un';ampia selezione fra le cantine più prestigiose. Vini unici che si contraddistinguono a seconda del metodo di vinificazione, della struttura, dalle fragranze e sapori. La selezione delle cantine vinicole e dei vini stessi, può variare a seconda delle annate in relazione alle stagioni di vinificazione. In Cantinetta viene svolta una costante ricerca e selezione dei migliori prodotti enologici e gastronomici del territorio al fine di proporre diversi abbinamenti di prodotti locali: dalle bruschette, ai taglieri di salumi, formaggi e verdure, fino alle torte dai gusti più ricercati.
La famiglia Pasquinoni è impegnata dal 1968 nella produzione artigianale di olio extra vergine di oliva 100% italiano di altissima qualità. Loleificio è stato tra i primi produttori della Provincia di Rimini ad ottenere la certificazione per la produzione dellolio extra vergine di oliva Colline di Romagna DOP. Il frantoio , dotato di un impianto con tecnologia allavanguardia, produce un extravergine dalle eccellenti proprietà organolettiche
Podere Bianchi è tradizione. Una storia lunga quattro generazioni che, forte dellamore e della passione per la sua terra, ha voluto fondere il suo sapere storico con il progresso e linnovazione. Il Podere si è poi trasformato dando voce non più solo alla terra e alluva ma anche a tutte le meraviglie da cui è circondato. Da queste solide basi è venuto alla luce lagriturismo. Questa struttura è nata nel 2013 e sorge sulla vecchia cantina e alcuni dei suoi muri sono rimasti intatti. Lazienda agricola e vinicola Podere Bianchi si è orientata verso la conversione dei propri terreni per la coltivazione della vite e dellolivo. Grazie al microclima favorevole e alla cura riposta nella coltivazione, i vini e lolio extra-vergine doliva sono di altissima qualità. Podere Bianchi gestisce ottanta ettari di terreno: 24 destinati a vigneto, 8 a oliveto (correggiolo, leccino e moraiolo) e il restante a seminazione (cereali e zucche). I salumi sono di produzione propria, i polli e i conigli che si cucinano allinterno dellAgriturismo sono tutti allevati nel podere e vengono alimentati con i cereali prodotti nei campi. Il manzo, invece, viene acquistato da produttori locali. Gli ortaggi provengono dallorto aziendale e questo permette di poter destinare ai clienti sempre verdure stagionali. Lagriturismo rispecchia alla perfezione la disponibilità stagionale. Il menù alla carta cambia ogni mese.
È una trattoria spartana, ma di sostanza, sempre affollata anche grazie al rapporto qualità/prezzo. Se le tagliatelle al ragù sono il piatto forte, meritano anche i sardoncini fritti, i seppie con i fagioli , il coniglio in porchetta e la trippa. Gestito dal 1950 dalla famiglia Olivieri, è stato inserito nella guida Osterie dItalia 2020 di Slow Food
L azienda si occupa principalmente di colture protette di funghi nelle varietà: Agaricus bisporus (prataiolo o champignon), Pleurotus ostreatus, Pleurotus Cornucopiae. Nelle visite guidate viene fatto conoscere ai visitatori il mondo dei funghi coltivati, la loro storia, come si coltivano (come nascono e dove crescono) e, soprattutto, i loro principi nutrizionali. E possibile visitare le serre e le stanze di coltivazione nelle varie fasi di accrescimento
Inaugurata nel 2012 La Storia del Sic è una galleria-museo e un Inaugurata nel 2012 La Storia del Sic è una galleria-museo e un viaggio alla scoperta delle imprese e della gesta dellamato pilota di moto Marco Simoncelli (Sic). La galleria ripercorre la storia del campione e la sua vita fuori dalle corse. Nel museo si possono ammirare moto, caschi, tute e tutto ciò che gli apparteneva. La Galleria La Storia del Sic è sviluppata in tre sale tematiche che ripercorrono le tappe salienti della carriera di Simoncelli. Una galleria paragonabile ad un lungo viaggio allinterno della vita e delle gesta del Sic. Gli interni hanno i colori del pilota: pareti bianco candido ed inserti in pelle rossa e nelle sale sono esposti oltre 15 caschi e 12 tute da gara. La sala centrale racconta linizio della carriera del Sic con le sue passioni sportive dal Kart al Rally; la sala di destra accoglie i cimeli delle classi 125 e 250 cc tra cui la moto Gilera col numero 58 con cui vinse il Campionato del Mondo nel 2008; mentre, la sala di sinistra, più ampia, è dedicata alla MotoGp ed ospita il box originale ricostruito dal Team San Carlo Honda Gresini. Lobiettivo è stato quello di creare un contatto tra lo spettatore e il mondo di Marco. Le moto, le tute, le coppe, le bottiglie di champagne, i cappellini, le carene. Tutto è esposto a testimonianza di una carriera intensa. Dalle minimoto fino al 250, le moto vere. Il visitatore può interagire con gli oggetti allinterno della galleria e toccarli con mano: dalla moto ai caschi e alle tute viaggio alla scoperta delle imprese e della gesta dellamato pilota di moto Marco Simoncelli (Sic). La galleria ripercorre la storia del campione e la sua vita fuori dalle corse. Nel museo si possono ammirare moto, caschi, tute e tutto ciò che gli apparteneva. La Galleria La Storia del Sic è sviluppata in tre sale tematiche che ripercorrono le tappe salienti della carriera di Simoncelli. Una galleria paragonabile ad un lungo viaggio allinterno della vita e delle gesta del Sic. Gli interni hanno i colori del pilota: pareti bianco candido ed inserti in pelle rossa e nelle sale sono esposti oltre 15 caschi e 12 tute da gara. La sala centrale racconta linizio della carriera del Sic con le sue passioni sportive dal Kart al Rally; la sala di destra accoglie i cimeli delle classi 125 e 250 cc tra cui la moto Gilera col numero 58 con cui vinse il Campionato del Mondo nel 2008; mentre, la sala di sinistra, più ampia, è dedicata alla MotoGp ed ospita il box originale ricostruito dal Team San Carlo Honda Gresini. Lobiettivo è stato quello di creare un contatto tra lo spettatore e il mondo di Marco. Le moto, le tute, le coppe, le bottiglie di champagne, i cappellini, le carene. Tutto è esposto a testimonianza di una carriera intensa. Dalle minimoto fino al 250, le moto vere. Il visitatore può interagire con gli oggetti allinterno della galleria e toccarli con mano: dalla moto ai caschi e alle tute
Risale alla fine del 1800 uno dei pochi edifici sopravvissuti alla guerra e riaperto col nome CORTE Coriano Teatro. Il progetto è di Alessandro Ferri, perito comunale di Coriano, allievo di quel Poletti che progettò il Teatro Galli di Rimini . La costruzione del palazzo richiese quasi quattro anni di lavoro: dallestate del 1889 alla fine del 1893. Esso costò la somma, notevole per quei tempi, di Lire 40.000. Sul lato mare vennero alloggiati tutti gli uffici governativi: uffici del registro, catasto, archivio notarile. Occorre ricordare che allora Coriano era sede di mandamento ed ospitava tutti gli uffici governativi per il territorio di sei comuni e fra questi era il più popoloso. Sul lato monte erano invece collocate le scuole elementari maschili. Ai primi del Novecento il palazzo venne trasformato in teatro per mancanza di scolaresca. Del ventennio che va dal 1920 al 1940 non si hanno notizie certe; le uniche che parlano di teatro raccontano che era la sede di feste da ballo, negli anni Trenta si ha poi lallestimento dellO.N.D. (Opera Nazionale Dopolavoro), circolo ricreativo posto nello scantinato dello stabile. Dal 1964 al 1965 si apportarono quelle modifiche che avrebbero dato al teatro lultima fisionomia, tranne un successivo intervento per motivi di sicurezza. Altro intervento di una certa consistenza si eseguì intorno agli anni 1972 1975. Tali lavori erano finalizzati alla costruzione della biblioteca comunale. Si ricavarono una direzione, una segreteria con funzione di sala riunione, una sala consultazione più grande ed una più piccola, nonché un servizio per tutta la zona; sempre sotto il porticato, nella parte del Palazzo che ospitava lo spaccio, una sala mostre e nella parte rimanente di questa ala la sede di un sindacato. Il progetto di ristrutturazione venne approvato nel 1993 ma i lavori si sono protratti fino allanno 2008 ed hanno comportato un investimento di 7 milioni di euro. Linaugurazione è avvenuta il 28 dicembre 2008 dopo una chiusura durata 17 anni. Il Teatro dispone di una sala grande da 189 posti, una saletta da 80 posti e due sale riunioni ( utilizzate come Museo di Marco Simoncelli) . Il Palazzo può essere utilizzato per esposizioni, congressi e meeting aziendali. E presente uno spazio enogastronomico istituito per la valorizzazione dei prodotti locali.
Costruito nellaprile del 1945, con tombe portate dai campi di battaglia circostanti, ospita 1939 tombe di soldati di varia nazionalità (1413 britannici, 427 canadesi, 28 sudafricani, 8 indiani, 1 australiano, 4 di altre nazionalità, 54 ignoti e 7 non identificati), morti soprattutto nel corso dellultima grande battaglia tra lOttava Armata e la Wehrmacht tra il 4 e il 13 settembre 1944 sul crinale di Coriano per lo sfondamento della Linea Verde 2. Il cimitero è stato costruito su un terreno ceduto dallItalia in base alle clausole del trattato di pace ed è curato per conto della Commissione delle Tombe di Guerra del Regno Unito.
Il Podio Sabato 8 dicembre 2012, sotto la neve, è stato inaugurato il monumento Il Podio del Sic che lAssociazione 58 Boys ha voluto dedicare a Marco Simoncelli . Si tratta di uno spazio creato per i fans, in cui avranno la possibilità di lasciare un ricordo, ma anche sostare ed incontrarsi. Lopera ha una doppia connotazione da un lato un omaggio al campione, dallaltro la volontà di renderlo uno spazio vivo. Una semplice seduta che ricorda una pista, una curva e una gara. Curvandosi chiude la composizione e riporta l'attenzione al centro dove sono inseriti tre blocchi squadrati di diversa altezza. Il podio più alto porta la dedica al campione con una targa che recita una delle frasi più significative di Marco: Mi piacerebbe essere ricordato come uno che in gara sapeva emozionare. Mindscape 58 Il 5 maggio 2012 è stata inaugurata l'opera che Eron, uno dei massimi esponenti della street art italiana ha realizzato per Marco Simoncelli. L'opera originale rientra nella serie Mindscape ed è esposta all'interno del Museo del Sic , mentre sulla facciata del Palasport intitolato nella stesso giorno a Marco Simoncelli , si possono ammirare i 350 metri quadri della gigantesca riproduzione permanente dell'opera monumentale dipinta da Eron che dal 2012 illumina Coriano e i milioni di appassionati che passeranno dal paese di nascita di Marco Simoncelli per omaggiare un'indimenticabile stella dello sport internazionale. La Fiamma Ogni Domenica Lino Dainese ha commissionato la realizzazione di questa installazione all'artista Arcangelo Sassolino, che ha cercato di interpretare la passione per le corse e la velocità che animava il pilota di Coriano. L'opera è stata costruita dall' impresa Ometto di Padova su una base di venti metri in un'area verde appositamente dedicatale dal Comune di Coriano e ha le fattezze di una specie di cannone che ogni domenica sera all'imbrunire spara una fiamma lunga 3 metri, per 58 secondi esatti. Nell'idea del Comune, questa area dovrebbe essere un luogo di ritrovo per tutti i giovani appassionati di motori.
Il Podio via Garibaldi 127, Mndscape via Piane 100, Ogni domenica via Patrignani
staff.sindaco@comune.corian.rn.it
0541 659823
Al centro del paese, sulla cima del colle di Coriano, si trova la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, imponente costruzione eretta dopo il bombardamento di Coriano nella Seconda Guerra Mondiale che distrusse la vecchia chiesa seicentesca. Il giovane parroco del tempo Don Michel Bertozzi (1917-1999) ebbe il non facile compito di ricostruire la chiesa e la canonica, reperendo i fondi necessari. Ledificio venne ricostruito sulla base del progetto dellarchitetto riminese Luigi Campanini(1897-1974). Già nel 1946 si lavorò per la rimozione dei ruderi e delle macerie e vennero gettate le fondamenta del nuovo edificio. I lavori poi si bloccarono fino al 1951 quando, grazie ad un primo fondo di 16 milioni di lire dati dallo Stato sui fondi di ricostruzione, venne posata la prima pietra il 15 Maggio dal Vescovo Luigi Santa. In due anni lopera fu completata e fu inaugurata il 13 settembre 1953 dal Vescovo di Ravenna mons. Egidio Negrin. La Chiesa costò 60 milioni di lire, coperti per 46 milioni dallo Stato. La differenza fu coperta dalle sottoscrizioni dei fedeli e dal lavoro continuo di Don Michele Bertozzi per il reperimento di raccolta fondi. Il campanile, alto 40 metri, fu iniziato il 15 novembre 1954 e terminato il 29 agosto 1955. Linterno della Chiesa , spazioso e luminoso, contiene un affusolato crocifisso ligneo del XIII secolo e diverse statue mariane e di altri santi di pregevole fattura. Grazie a una bolla diocesana, la chiesa è dichiarata Santuario del Santissimo Crocifisso con festa triennale la terza domenica di settembre. Fra il 2006 e il 2007, a causa di un cedimento della struttura dovuto al terreno su cui sorge, la chiesa fu sottoposta ad un radicale restauro. Lesterno della chiesa è realizzato in mattoni faccia a vista. Nella facciata, il portone ligneo e la sovrastante finestra con arco a tutto sesto sono inscritti allinterno di motivo decorativo ad arco realizzato anchesso in mattoni. Il tetto è a due falde. La chiesa, con pianta a croce latina, ha tre navate e, nel punto di incrocio della principale con il transetto si imposta una cupola ottagonale. Labside è rialzata di due gradini.
Agriturismo con piscina, si estende per 20 ettari, consentendo lunghe passeggiate fra campi coltivati, ulivi, viti, alberi da frutta, nel silenzio del bosco qua e là interrotto dalla presenza di uccelli e di lepri, o sulle rive del lago privato in compagnia delle famiglie di germani e delle oche. Immensa area dedicata al fitness immersa nel verde. Piscina esterna con acqua salata con idromassaggio Campo polivalente per tennis, calcetto e basket Area giochi per bimbi Mountain bike per escursioni.
Fin dal 1984 il calzaturificio opera nel campo della lavorazione e preparazione di tutti quei componenti che vanno a formare le calzature. La pluriennale esperienza, laccurato studio delle procedure e la preparazione del personale specializzato garantiscono un prodotto finale di elevata qualità e svolto con unestrema cura dei particolari in modo da soddisfare sia le nuove esigenze del mercato che le più affermate aziende calzaturiere. Lazienda, inoltre, produce anche una sua linea di calzature donna, rigorosamente Made in Italy e curate nei minimi dettagli
SP.accio è una vetrina dove poter conoscere, gustare e acquistare i prodotti realizzati dai ragazzi della comunità di San Patrignano. SP.accio è la pizzeria e Concept Store di San Patrignano. Tutto con una splendida vista sulle colline romagnole fino al mare.
Nello shop si trovano tutti i prodotti enogastronomici di San Patrignano, passando per l'oggettistica, il tessile e gli accessori moda. Nato nel 2008, SP.accio da subito è stato la vetrina della comunità e il banco di prova dei suoi ospiti. Salumi, formaggi,
vino, ma anche borse e tessuti. Il lavoro dei ragazzi che diventa riscatto e testimonianza del loro percorso. Andare a SP.accio vuol dire essere pronti a fare unesperienza gastronomica e umana unica, e a capovolgere il proprio punto di vista
La Greppia offre un viaggio nel tempo e nei sapori di Romagna, per conoscere e apprezzare la tradizione: vini locali, piada, salumi, formaggi , pasta rigorosamente fatta in casa e una cucina nata dall'inventiva e dalla fantasia della gente romagnola. Il ristorante, conosciuto anche per la sua squisita pizza, offre la possibilità di assaporare, nei diversi periodi dell'anno, piatti di stagione come tartufo, funghi, porcini, rane e lumache
Dal 1860 l'azienda produce olio extravergine di olia ottenuto dalla macinazione a pietra e spremitura a freddo delle migliori olive del territorio romagnolo. Una passione innata per il lavoro e continui aggiornamenti tecnologici, hanno portato la famiglia Vasconi a raggiungere elevati standard qualitativi e ad essere la prima realtà in Emilia Romagna ad aver certificato la propria produzione di Olio Biologico con il marchio Bioagricert
Produzione di vini biologici: sangiovese, Rebola, Pagadebit, Famoso, olio extraverginebio. Salvaguardia del territorio, zero chimica. In vigna si adotta l'agricoltura bio/organica, si seguono i cicli naturali dei vigneti, cura della qualità delle uve, con interventi solo manuali, vinificazioni eseguite con la massima attenzione. L'azienda si trova immersa in un piacevole paesaggio, i vigneti sono bene esposti e godono di un microclima favorevole, con terreni argillosi, ricchi di sostanze organiche.