Di probabile origine longobarda, Montegiardino passò sotto il dominio di innumerevoli feudatari fino ai Malatesta, ai quali fu strappato con la guerra del 1463 che lo assegnò a San Marino. Su consiglio di Federico da Montefeltro i sammarinesi distrussero il castello per timore di insurrezioni. Il nome richiama la fertilità dei suoi terreni, particolarmente adatti all'agricoltura che ebbe forte impulso nel XXIX secolo, quando molte famiglie ricche scelsero la località per le loro residenze di campagna. Uno dei simboli del castello è l'olmo che sorgeva all'ingresso dell'abitato fino al 1938, al quale venivano affisse le "grida" dei Malatesta e in seguito la popolazione vi si radunava intorno. Il borgo antico si erge su un rilievo gessoso e proprio nel gesso il Torrente Marano ha scavato profonde ripe e suggestive cavità, che si possono ammirare percorrendo il sentiero delle Coste. Montegiardino ospita anche un'area attrezzata per il tiro con l'arco.
Nella splendida cornice naturale della Via dei Gessi, è possibile vivere la fantastica emozione del Tiro con L'ARCO ISTINTIVO! Arcieri appassionati si ritrovano nel bosco a tirar freccea bersagli inanimati riscoprendo e dominando i più ancestrali e profondi istinti di uomini liberi immersi nella natura.. Il Rifugio dell'arciere, un comodo chalet in legno fornito di cucina, barbeque e tavoli, accoglie i visitatori. Senza fretta, senza particolari aspettative agonistiche o stress da risultato, sotto l'occhio vigile di istruttori, attenti alla sicurezza e ai principi fondamentali del tiro con l'arco, ognuno troverà il suo percorso. I Lunghi Archi, nati nel 1995, praticano, oltre a un'intesa attività sportiva con il codice FIARC 21FSTA, rievocazioni storiche e attività in ambito storico e culturale. Annoverano fra le loro fila tamburini, combattenti, dame, cavalieri, figuranti balletti e musici che creano un corteo storico completo e numeroso che si è esibito in numerose piazze italiane e sammarinesi. L'attività storica si aggiunge a quella dei vari gruppi esistenti della Federazione Balestrieri e al Gruppo Arti e Mestieri di Montegiardino. ll tutto a costituire un corteggio di 50 persone che partecipa alle Giornate di rievocazione storica. Nel rivivere le antiche gesta della Cerna, porta in giro per il mondo la sana espressione del popolo Sammarinese con balli medioevali, giochi, combattimenti e dimostrazioni di tiro con l'arco .
Montegiardino Miele è la storia di una famiglia e della sua passione, la famiglia Guiducci, che nel tempo ha saputo trasformare l'amore per la natura e per il mondo delle api in una professione, trasmettendola di padre in figlio. Un piccolo sogno nato tanti anni fa ed ora finalmente diventato realtà. La passione per l'apicoltura di Fiorenzo Guiducci è nata nel 1979, quando ha ritrovato in un ripostiglio le vecchie attrezzature del nonno, che in passato aveva coltivato questo interesse. In quel momento gli tornano in mente i ricordi di quando era un bambino e guardava suo nonno intento ad allevare le api: così, risistemando i vecchi materiali e investendo qualche piccolo risparmio, iniziò a fare pratica come apicoltore. Cominciò con un paio di arnie, per poi vederle aumentare di anno in anno, fino a diventare non solo la sua principale passione ma bensì il lavoro di una vita. Per Fiorenzo "essere apicoltori significa respirare il profumo del bosco, ascoltare i versi degli uccelli e osservare i fiori che con il loro colore e i loro profumi fanno a gara per attirare le api."
Antico borgo medievale, tutto intorno una campagna rigogliosa e splendente che si apre a perdita d'occhio, fino a spaziare sulla mole del Monte Titano e sulla costa adriatica
Una San Marino insolita, fuori dai classici circuiti turistici: Montegiardino, il più piccolo e meno popoloso Castello, un borgo di soli 3,31 km². Il Castello risale al periodo dei Longobardi, sebbene siano stati ritrovati manufatti di epoca romana. A lungo possedimento dei Conti di Carpegna, in seguito fu parte dei vasti domini dei Malatesta, che lo fortificarono.
Poco dopo la metà del XV secolo Montegiardino passò entro i confini della Repubblica. Da allora il suo tempo e il suo aspetto, pressoché immutato, sono racchiusi nel cuore dell'antica Repubblica. Nei vicoli e nelle viuzze, fra la luce che colpisce di sbieco gli edifici antichi e che crea ombre suggestive, si respirano ancora storia e tradizioni, lasciando trapelare le forti vicissitudini alternatesi per la conquista del territorio. La storia rappresenta il fulcro essenziale e gli abitanti non disdegnano la possibilità di rivivere intense emozioni del passato in allestimenti d'epoca, tradizioni di antichi mestieri, escursioni e percorsi organizzati davvero tipici e caratteristici. Non esiste una legge scritta, ma il Castello offre la libertà di camminare in silenzio per cogliere i più piccoli particolari e dormire nelle vecchie case.
Castello di Montegiardino
Salita al Castello, 4
RSM 47898 Montegiardino
montegiardino@giuntedicastello.sm
335 734 3293
L'ottocentesca Chiesa di San Lorenzo si trova proprio a ridosso del borgo, sulla cinta esterna, a pochi passi dalla porta del centro storico. Al suo interno quadro dedicato alla Madonna della Misericordia, attribuito all'artista veneziano Francesco Zugno, allievo del Tiepolo, da collocare attorno al 1747 e l'organo, costruito da Jacopo Bazzani, nel 1833, discepolo del costruttore d'organi veneto Gaetano Callido. Lo strumento ha la particolarità dell'ottava corda. Interessanti i paliotti qui custoditi, che risalgono al secolo precedente.
Attraverso la rete sentieristica è possibile andare alla scoperta della grande varietà di paesaggi e ambienti naturali per scoprire angoli nascosti. Piccoli sentieri scendono ripidamente dentro l'alveo stretto ed ombroso del torrente e lo risalgono incuneandosi fra i massi gessosi, le strettoie e gli anfratti che l'acqua ha scolpito nel tempo sciogliendo il solfato di calcio. Ci si ritrova immersi in un ambiente selvaggio e oscuro dove l'acqua entra ed esce dal sottosuolo. A rendere ancor più suggestivo il luogo compaiono di tanto in tanto le sagome scure di grossi animali selvatici in legno, talvolta mosse da carrucole e contrappesi, che fungono da bersaglio nelle simulazioni di caccia con arco e frecce. Nascosti dalla vegetazione, i ruderi di un antico mulino ad acqua utilizzato per la macinatura dei cereali. Roverella, carpino nero, robinia e varie specie di pioppo e salice accompagnano il cammino. Sul fango lasciano le loro impronte il capriolo il tasso, l'istrice, la faina, la volpe, i piccoli topi selvatici ed i minuscoli toporagni.
La partenza è nel centro storico di Montegiardino, Piazza della Pace, che permette possibilità di parcheggio.
351 003 1254